Anticipiamo l’ editoriale del Presidente Nazionale che uscirà sul numero 3/2020 de Il Pensiero Mazziniano.
Un Almanacco per il 2021
Chissà che tenore avrebbe, alla fine di questo infausto anno, il dialogo tra il Venditore di almanacchi e un passeggere, e se il primo sarebbe capace di arguire che il 2021 sarà “più più assai” felice del 2020. La “variante inglese” del Covid, che ha fatto capolino tra le vetrine dei negozi e le rassicuranti interviste di Mara Venier nell’ultima domenica prima di Natale, dimostra che il virus è vivo e lotta contro di noi, obbligandoci quotidianamente a ripensare le nostre vite e schiaffeggiando le rare gioie maturate in questi mesi, su tutte l’arrivo del vaccino. Tempo di ascoltare il drammatico discorso con cui il Re di Svezia lo scorso 17 dicembre ha preso le distanze dal sovente lodato “modello svedese”, o il messaggio con cui due giorni dopo Boris Johnson ha “cancellato” il Natale degli inglesi, che la nuova variante del Covid ha completamente azzerato la narrazione dei giorni precedenti. E forse, ma il condizionale è d’obbligo, posporrà una crisi di governo nel nostro paese, dove la perenne campagna elettorale si è vivacizzata nelle ultime settimane intorno alla possibilità di avere due parenti in più o in meno a tavola. Ci siamo soffermati a lungo, nel corso dell’anno, anche grazie ai Colloqui de Il Pensiero Mazziniano, sui limiti della classe dirigente italiana e sulla frettolosa e inefficace riforma del Titolo V della Costituzione.
Adesso ciò che preoccupa è la gestione delle risorse provenienti dal Next Generation Eu, che in Italia passerà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rimasto sconosciuto fino agli inizi di dicembre. Una prima ripartizione dei fondi sembra prevedere 48,7 miliardi per digitalizzazione e innovazione; 74,3 per la “rivoluzione verde e transizione ecologica”; 27,7 al settore “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Il capitolo “Istruzione e ricerca” dovrebbe ricevere 19,2 miliardi, quello sulla “Parità di genere” 17,1 miliardi. All’area “Sanità”, infine, spetterebbero 9 miliardi. Lette così queste cifre non dicono nulla, così come è ancora fumoso, ed è oggetto delle fibrillazioni nel governo, a chi sarà affidata la gestione del piano. All’inizio del 2021 dovremmo saperne qualcosa in più, ma il tempo passa velocemente.
Le discussioni sulle restrizioni natalizie e le variazioni cromatiche delle regioni hanno distolto l’attenzione dal vero problema che, assieme al Covid, rischia di rendere inutili i 209 miliardi del Next Generation EU, ovvero la solvibilità del sistema bancario europeo e mondiale. Lo ha spiegato con chiarezza Mario Draghi, secondo cui “la sostenibilità del debito pubblico in un certo Paese sarà giudicata sulla base della crescita e quindi anche di come verranno spese le risorse di Next Generation EU. Se saranno sprecate, il debito alla fine diventerà insostenibile perché i progetti finanziati non produrranno crescita. Se invece i tassi di rendimento dei progetti saranno elevati e tali da giustificare l’investimento pubblico, allora la crescita arriverebbe e diventerebbe il fattore decisivo per la sostenibilità del debito”. A marzo, con la fine delle moratorie sui prestiti bancari e lo sblocco dei licenziamenti, si aprirà una stagione durissima per la già delicata tenuta del paese.
Un solo, drammatico dato, fornito dalla “Fondazione studi dei consulenti del lavoro”: tra il secondo trimestre del 2019 e quello del 2020 sono sfumati 470.000 posti di lavoro femminili. Le forze politiche e sociali dovrebbero far tesoro delle indicazioni dell’ex Presidente della BCE, più prezioso in questa veste, forse, che come Presidente del Consiglio, ruolo che lo costringerebbe a faticose mediazioni e non gli lascerebbe mani libere. Tocca alla politica assumersi le proprie responsabilità, smettendo di pensare alle capitalizzazioni elettorali. L’Europa ha fatto la sua parte, chiudendo il 2020 col lancio di una campagna di vaccinazioni senza precedenti.
Tornando a Giacomo Leopardi, non sarà l’acquisto di un almanacco a rendere migliore il nostro 2021, ma sarà il modo in cui impiegheremo il tempo a disposizione. Desidero ringraziare la Direzione e l’Esecutivo Nazionale, la Commissione Statuto, la Direzione e la Redazione de Il Pensiero Mazziniano, GiovinEuropa Rete Italia e tutti i Presidenti di Sezione e i Soci individuali per la tenacia e passione con cui si sono impegnati nel corso dell’anno. L’Associazione Mazziniana, capace di misurarsi con le enormi difficoltà e sfide poste dalla pandemia, proseguirà sulla strada intrapresa nel 2020 e, richiamandosi al motto della nostra rivista, “democrazia in azione”, non resterà inerte. Fra le tante iniziative previste per il 2021 ci tengo a segnalare la creazione di un tavolo per le “Proposte dei mazziniani per l’Italia e l’Europa del post pandemia”, ispirato da una discussione svoltasi nel corso della Direzione Nazionale di novembre e che intende sviluppare l’esperienza e le riflessioni nate a margine dei Colloqui de Il Pensiero Mazziniano. Ora e Sempre!