Gentile Dottor Rizzo,
desidero esprimerLe il sostegno dei mazziniani italiani per la protesta del suo odierno corsivo sul “Corriere” circa la scarsa attenzione dedicata alla festa dell’unità nazionale.
Mi preme però segnalarle che la Camera dei deputati votò il 14 e non il 17 marzo 1861 la proclamazione di Vittorio Emanuele II a re d’Italia. La data del 17 è solo quella della promulgazione della legge, invero alquanto burocratica. Per questa ragione, in occasione del centocinquantenario dell’Unità , l’Associazione mazziniana aveva proposto di solennizzare la data del 18 febbraio 1861, ovvero quella della prima riunione a Torino del Parlamento ormai nazionale. Fermo restando che il processo di unificazione può dirsi tale solo il 20 settembre 1870 (altra data caduta nel dimenticatoio per immaginabili ragioni!), non è un caso che anche la monarchia sabauda, quando celebrò il primo cinqunatenario del Regno d’Italia nel 1911, non scelse il 17 ma il 25 marzo 1861, ovvero la data in cui la Camera dei deputati votò per Roma capitale.
Con viva cordalità , confidando che la memoria risorgimentale abbia il suo meritato spazio.
Mario di Napoli
Presidente nazionale dell’Associazione mazziniana italiana