Gli Stati – grandi e piccoli- dell’intera Europa stanno leccandosi le ferite inferte dalla tempesta napoleonica, con l’intento di restaurare il proprio potere, ritenuto legittimo e ribadito dal Congresso di Vienna (1814-1815).
I sudditi dal canto loro stanno elaborando (anche nel silenzio dei contadini si coglie qualche voce) i semi sparsi in mezzo a loro dallo stesso sconvolgimento di marca francese. Anche lo Stato Pontificio conosce fermenti sociali e culturali, nonché timidi progressi tecnico-scientifici (qui si tratta della Romagna quasi esclusivamente agraria) mai prima sospettati. I più pronti ad avvertire l’odore eccitante sono quelli destinati a formare la nuova classe della borghesia, con il suo nucleo conservatore e le sue frange rivoluzionarie. In questo contesto confuso e sfaccettato si dipana, spesso in apparenza dimenticato ma pronto a riemergere, il filo rosso intricato e atroce di un vecchio delitto, che rimane misterioso fino alle pagine finali, conferendo a tratti a quello che è sostanzialmente un libro di storia l’avvincente allure di un romanzo giallo.
SEZIONE INIZIATIVA: Sezione di RAVENNA (RA) Sauro Camprini