L’8 aprile scorso, stando a quanto riportato non senza compiacimento da un grande quotidiano nazionale, il Commissario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo avrebbe scritto ai sindaci delle piccole isole accettando la loro richiesta di procedere all’immunizzazione di tutti gli abitanti per salvare la stagione turistica. Un’iniziativa caldeggiata anche dal ministro del turismo Garavaglia. La dura reazione a tale proposta arrivata da Stefano Bonaccini e la scelta di Vincenzo De Luca di procedere alla vaccinazione per categorie e non per fasce di età hanno spinto Figliuolo alla retromarcia, chiarendo che non ci sarà «nessuna deroga al piano di vaccinazione». Cambiano i governi, ma non i faticosi rapporti tra Stato e Presidenti di Regione, che rendono ancor più complicata la campagna vaccinale. E non viene meno la passione assai italiana per la deroga. Due problemi, uno strutturale e l’altro culturale, di cui paga il prezzo, ancora una volta, il paese.