I lumini del 9 febbraio di Sauro Mattarelli

Nei suoi Ringraziamenti irrituali, ad apertura del libro, Sauro Mattarelli stende una cordiale captatio benevolentiae dichiarando di non poter immaginare quale potrà essere la chiave interpretativa dei suoi lettori: che potranno riflettere sul tempo storico che legittimò l’accendersi dei lumini qui evocati o recuperare pagine della loro stessa vita, o indugiare sulla visione politica e sociale degli avvenimenti che muovono dal 9 febbraio 1849. E, infine, annota che la sua riconoscenza andrà soprattutto a quanti tenteranno di «entrare nell’intimo di questo incostante e singhiozzante diario, abbandonandosi alle reminiscenze senza troppi calcoli, o semplicemente seguendo la scia delle emozioni; insomma a quelli che sapranno scrivere il proprio libro interiore partendo dalle note di questi fogli sparsi». Ma quale che possa essere il gusto o l’istinto del lettore o la forma del suo aderire, a noi pare certo che I lumini del 9 febbraio sia un libro intenso e coinvolgente: una singolare riscrittura intorno a molte pagine della nostra storia e delle sue idealità e passioni e a molti dei suoi protagonisti e testimoni (Roberto Casalini).