«In quasi tutti i paesi, la sorte degli uomini di #lavoro è diventata più incerta, più precaria. Perché dunque la condizione del popolo non ha migliorato? Le rivoluzioni conquistarono la #libertà: libertà in ogni cosa e per tutti. Ma che mai importavano i #diritti riconosciuti a chi non aveva mezzo d’esercitarli? Cos’era per essi, costretti a combattere colla #fame, la libertà, se non un’illusione, una amara ironia? Perché non lo fosse, sarebbe stato necessario che gli uomini delle classi agiate avessero consentito a ridurre il tempo dell’opera, a crescerne la #retribuzione, a procacciare una #educazione uniforme.»
Queste parole sono tratte dal capitolo introduttivo di “I doveri dell’uomo”, l’opera sistematica di maggior impegno che Giuseppe Mazzini abbia pensato e scritto, che riassume con completezza i motivi della predicazione mazziniana, dalla patria alla giustizia sociale, dalle fratellanza all’educazione.
Oggi più che mai, rileggere i grandi Classici della democrazia ci aiuta a comprendere le fondamenta del nostro mondo e a riflettere sul nostro presente e futuro.