Dal 22 giugno al XX settembre
Lo scorso XX settembre una delegazione di GiovinEuropa-Rete Italia, in una delle ultime “finestre” offerte dalla pandemia, ha visitato la Fortezza di Gaeta, dove Mazzini era stato imprigionato nell’agosto del 1870. Si è trattato di un atto dal forte valore simbolico, volto a dimostrare quanto Mazzini, evocato da molti e il più delle volte a sproposito, sia ancora “esule in patria”. Ieri, nel 216esimo anniversario della sua nascita, a rovinare la giornata non sono bastate solo le parole di un ex ministro, il cui giornale di riferimento dieci anni fa imputava al Genovese “tangenti e malcostume”.
A rincarare la dose ci ha pensato il Cardinal Parolin, Segretario di Stato del Vaticano, che ha minacciato di impugnare il Concordato per impedire l’approvazione del Ddl Zan. Si tratta di una indebita ingerenza, anche perché nessuna legge di un libero Stato potrebbe far venir meno un accordo internazionale. Non sono certo le analisi degli esperti, a partire da quella di Francesco Margiotta Broglio, che ha visto nell’uscita di Parolin un atto di “debolezza”, a placare la nostra indignazione.
Il sasso infatti è stato lanciato, ed è stato raccolto dai sovranisti europei con tempismo perfetto. Non tutto il male, tuttavia, vien per nuocere. Questa può essere l’occasione buona per cominciare una riflessione, pubblica e trasparente, sull’opportunità di abolire il regime concordatario. Magari il XX settembre prossimo a Roma. Sventolando il tricolore, la Costituzione della Repubblica Romana del 1849 e la Costituzione Italiana.