Bianca Montale (Genova 1928 – ivi 2023), nipote di Eugenio Montale, allieva di Giorgio Falco, è stata una storica del Risorgimento, tra le più significative del secondo Novecento. Diresse a lungo l’Istituto Mazziniano (1957-70), svolgendo fondamentali lavori di archivio e catalogazione. Incaricata di Storia del Risorgimento all’Università di Genova, fu cattedratica di Storia contemporanea all’Università di Parma (1980-91) e poi a Genova (1991-2001). Tra i suoi studi: Genova nel Risorgimento (1979) Parma nel Risorgimento (1993), Pagine sparse su Genova risorgimentale (2014); tra i libri di memorie: Incontri (2003), Caro D’Oria (2005), Una sciagurata coincidenza. Zio Eugenio e altri ricordi (2021).
Abstract degli interventi
R. Ponte, Bianca a Montale e l’Istituto Mazziniano. Bianca Montale è in genere conosciuta come una insigne storica del Risorgimento, mentre meno noto è il suo esordio professionale nell’organizzazione delle raccolte dell’Istituto Mazziniano, che ha diretto fino al 1970. Il suo grande impegno ha consentito il recupero e la schedatura del patrimonio documentario, bibliografico e museale dell’Istituto all’indomani del secondo conflitto mondiale, nell’ambito della più complessa ricostruzione e valorizzazione del patrimonio culturale civico portato avanti da Caterina Marcenaro. Il suo lavoro è stato poi la base fondamentale dalla quale hanno preso avvio i successivi interventi di informatizzazione e digitalizzazione. Innovativa anche l’impronta lasciata in termini di criteri espositivi, inaugurati con la mostra Genova Mazziniana e Garibaldina (1960).
D. Cofrancesco, Bianca Montale e la figura di Mazzini. Bianca Montale fu una fervente mazziniana e, insieme, una studiosa critica e imparziale del pensiero e dell’azione dell’Apostolo dell’Unità d’Italia. In anni in cui la riabilitazione di Mazzini passava per la relativizzazione del suo impegno politico e intellettuale volto a riunire le sparse membra della penisola, tenne ferma l’idea che lo stato nazionale ha una sua intrinseca legittimazione etico-politica che le ideologie universalistiche non hanno alcun diritto di sottoporre a esame. È non poco significativa la sua vicinanza all’ultimo mazziniano, Randolfo Pacciardi, di cui scriveva: “Era prima di tutto un uomo libero, in una fase, sul piano culturale, di indottrinamento a senso unico largamente diffuso nelle scuole e negli atenei, tale da fare invidia al defunto Minculpop”.
S. Verdino, Incontri e memorie. Si ripercorrono i volumi memorialistici di Bianca Montale (Caro Doria e Incontri), ricchi di osservazioni su persone ed ambienti genovesi e no del 900, con significativi spunti personali, che si ritrovano anche in note ancora inedite.
F. Contorbia, Lo zio Eugenio e altri ricordi. Franco Contorbia ripercorre la serie degli interventi e delle testimonianze che, a far data dal 1982 (l’anno successivo alla morte del poeta), Bianca ha dedicato al ricordo dello zio Eugenio Montale, mettendo a fuoco il rilievo che tali pagine detengono nella ricostruzione, ancora in fieri, del suo profilo biografico.
Notizie biografiche
Raffaella Ponte, Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (ANVRG), Ispettore Archivistico Onorario del Ministero della Cultura – Direzione Archivi, Accademica dell’Accademia ligure di Scienze e Lettere. Fino al dicembre 2021 ha diretto l’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento e l’Archivio Storico del Comune di Genova, istituti nei quali ha potuto mettere a frutto il suo curriculum di studi specialistici nel settore storico e archivistico. Alle attività connesse al ruolo di direzione dei due istituti culturali genovesi ha affiancato quella di docente a contratto presso l’Università di Genova.
Dino Cofrancesco (Arce 1942) è Professore Emerito di Storia delle dottrine politiche, Università degli Studi di Genova. Ha fondato, con altri colleghi, l’Associazione Culturale Isaiah Berlin che tutti gli anni organizza a S. Margherita Ligure il Festival della Politica, nel corso del quale vengono conferiti i Premi ‘Berlin per la saggistica politica’ e ‘Giovanni Ansaldo per il giornalismo’. Fa parte del Comitato Scientifico di ‘Nuova Storia Contemporanea’, ‘Quaderni di Scienza Politica’, ‘Libro Aperto’, ‘Paradoxa’. Ha collaborato a diversi giornali e periodici, tra i quali il ‘Corriere della Sera’, ‘Il Secolo XIX’, ‘Il Giornale’ etc. Attualmente tiene due rubriche, una su HuffPost (‘L’Emmerdeur’), l’altra sul Giornale del Piemonte e della Liguria (‘Vistodagenova’).
Stefano Verdino (Genova 1953) ha insegnato Letteratura italiana alle Università di Verona e di Genova; è membro dell’Accademia ligure di Scienze e Lettere, direttore della rivista “nuova corrente”, si è occupato di poesia contemporanea, di autori di Primo Ottocento e del Tasso. Autore di un commento ai Promessi Sposi (1990), ha curato per i Meridiani Mondadori l’opera poetica di Mario Luzi (1998) ed edizioni di lettere e testi dispersi di Montale e Caproni. Nel 2017 per Aragno ha curato La buona causa – Storie e voci della reazione in Italia. Ha pubblicato, inoltre, Storia delle riviste genovesi (1993), Il racconto della poesia(2003), Il Torrismondo del Tasso (2007); Genova reazionaria – Una storia culturale della Restaurazione (2012); Versi in scena (2022).
Franco Contorbia da oltre mezzo secolo è protagonista di molteplici iniziative montaliane (progetti, convegni, mostre, tesi di dottorato); si ricorda l’iconografia Eugenio Montale: immagini di una vita (1985); il volume Montale, Genova, il modernismo e altri saggi montaliani (1999), numerosi studi ed edizioni su periodici e in volumi.