Giovanni Spadolini, introducendo il volume di Maurizio Ridolfi “Dalla setta al partito: il caso dei repubblicani cesenati dagli anni risorgimentali alla crisi di fine secolo“, ha definito le vicende dei repubblicani di Cesena, e più in generale di tutto il comprensorio romagnolo, “un caso di studio”. Carrara, che pure avrebbe costituito un “campione” di assoluto rilievo per la ricostruzione della storia del movimento repubblicano, non sembra aver goduto delle stesse attenzioni dedicate alla Romagna, al di là di significativi riferimenti negli importanti studi di Marina Tesoro e Santi Fedele. Solo recentemente la storiografia ha fatto sensibili progressi, rimarcando l’originalità del repubblicanesimo carrarese, capace di presentarsi come un modello autonomo. Con questo saggio si vuole compiere un ulteriore passo in avanti, poiché ad una rassegna sull’ottocento, sul quale il quadro storiografico è definito nonostante l’assenza di monografie specifiche si affianca una finestra sul XX secolo, periodo più povero di studi. E indubbio che il movimento repubblicano carrarese abbia assunto nell’ottocento la fisionomia che lo ha reso centrale nella storia della città del secolo successivo, quando il forte radicamento nella vita economica,sociale e politica è stato accompagnato da una capacità amministrativa di rilievo, espressasi dall’età giolittiana fino all’avvento del fascismo, e nella ricostruzione della città dopo la Seconda Guerra Mondiale.