1849 Il passaggio di Garibaldi in Romagna da San Marino agli Appennini
Ravenna, Società Conservatrice del Capanno Garibaldi, 2007
Il libro di Maurizio Mari, dopo una breve introduzione di Roberto Bolzani sulle vicende della Prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849), ripercorre rapidamente l’ultima fase della difesa di Roma e le tappe della marcia intrapresa da Garibaldi con una legione di circa 4.000 uomini, braccati da quatto eserciti (francese, borbonico, austriaco e spagnolo), ma soprattutto frustrati dalle numerose diserzioni, sino a San Marino e, subito dopo, a Cesenatico (dove in circa 200 s’imbarcano per raggiungere Venezia, solo per essere intercettati dalle navi austriache). Garibaldi riescì a prendere terra (grosso modo sulla spiaggia dell’attuale Lido delle Nazioni, poco a nord del piccolo porto di Magnavacca ora Porto Garibaldi). Da quel punto, il 3 agosto, cominciano una perigliosa fuga incalzati dalle pattuglie nemiche che non lasciarono scampo ad altri patrioti che avevano seguito, sino a quel momento, Garibaldi. Così, tra i nomi di ribelli oggi sconosciuti spiccano Ugo Bassi e Giovanni Livraghi, catturati e fucilati a Comacchio, ma anche Ciceruacchio (Angelo Brunetti), che finì davanti al plotone d’esecuzione a Porto Tolle insieme a due dei suoi figli. La parte finale è dedicata ad un rapido excursus riguardo la “trafila” forlinese verso l’Appennino ed alle ipotesi sul possibile percorso seguito dai fuggitivi negli ultimi dieci giorni di agosto. Chiude il volume una sufficiente ed aggiornata bibliografia incentrata sul passaggio attraverso il ravennate di Garibaldi nel 1849.